Così nel mio parlar voglio esser aspro 2 com’è ne li atti questa bella petra, 3 la quale ognora impetra 4 maggior durezza e più natura cruda, 5 e veste sua persona d’un diaspro 6 tal che per lui, o perch’ella s’arretra, 7 non esce di faretra 8 saetta che già mai la colga ignuda; 9 ed ella ancide, e non val ch’om si chiuda 10 né si dilunghi da’ colpi mortali, 11 che, com’avesser ali, 12 giungono altrui e spezzan ciascun’arme: 13 sì ch’io non so da lei né posso atarme. 14 Non trovo scudo ch’ella non mi spezzi 15 né loco che dal suo viso m’asconda; 16 ché, come fior di fronda, 17 così de la mia mente tien la cima. 18 Cotanto del mio mal par che si prezzi, 19 quanto legno di mar che non lieva onda; 20 e ’l peso che m’affonda 21 è tal che non potrebbe adequar rima. 22 Ahi angosciosa e dispietata lima 23 che sordamente la mia vita scemi, 24 perché non ti ritemi 25 sì di rodermi il core a scorza a scorza 26 com’io di dire altrui chi ti dà forza?